Petrolio da shale USA ? Stime ribassate da 15 miliardi a 21 milioni di barili

Oltre allo shale gas europeo, evapora anche il tight oil (o shale oil) statunitense, il petrolio che si estrae fratturando le rocce con la tecnica del fracking. La settimana scorsa l’US Geological Survey, l’agenzia del Governo USA che si occupa di geologia, ha pubblicato una stima secondo la quale la formazione rocciosa Monterey, in California, custodisce solo 21 milioni di barili di petrolio. Nel 2011 l’EIA, l’agenzia del Governo USA che si occupa di statistiche legate all’energia, stimava che a Monterey ci fossero 15,4 miliardi di barili di shale oil (miliardi, non milioni): il 64% dello shale oil statunitense. Ebbene, ora si scopre che quello shale oil semplicemente non esiste.

Già nel 2014 l’EIA ha silenziosamente  ridotto per la prima volta le stime dello shale oil estraibile a Monterey: da 15,4 miliardi a 600 milioni di barili, meno 96%. Se ne accorse il Los Angeles Times. Il problema, allora, sembravano essere le tecniche di estrazione non ancora mature: tutti quei miliardi di barili di petrolio ci sono davvero, si scriveva, solo che oggi come oggi non siamo in grado di andarlo a prendere. Ma un domani…

Un domani, niente. Ora il Servizio Geologico riduce per la seconda  la stima dello shale oil di Monterey: da 600 milioni di barili a 21 milioni di barili, meno 96% per la seconda volta. Dice che il problema non sono le tecniche di estrazione: il problema é che in quelle rocce non c’é proprio petrolio.

Riassumendo: nel 2011 le agenzie governative USA ritenevano che da Monterey si potesse estrarre una quantità di petrolio pari a quella consumata negli Stati Uniti in due anni; ora si scopre che a Monterey c’é solo lo 0,16% di quel petrolio. Quanto basta a soddisfare il consumo degli USA per poco più di 24 ore.

 

Share your love