Questione di gas. USA e UE a fianco dei manifestanti antigovernativi in Macedonia

Quel che capita in Macedonia é questione di un tubo: dovrebbe passare in Macedonia il gasdotto per portare nell’UE il gas russo proveniente dalla rotta turca, ed il Governo macedone si é dimostrato finora incline a costruirlo. Ma gli USA non vogliono il gasdotto. In questo contesto avviene il fatto che anche oggi migliaia di persone stanno manifestando nella capitale Skopje per chiedere le dimissioni del Governo in seguito ad accuse di malaffare emerse da intercettazioni telefoniche. USA ed UE – di fatto – sono schierate con i manifestanti.

Per sincerarsene, basta leggere il comunicato pubblicato giusto una settimana fa sul sito dell’ambasciata statunitense a Skopje. E’ firmato congiuntamente dall’UE e dagli ambasciatori in Macedonia di USA, Francia, Italia, Gran Bretagna e Germania.

Il comunicato USA-UE auspica appropriate misure contro i responsabili del malaffare macedone; chiede inoltre che in Macedonia vi siano libertà di parola, indipendenza dell’ordinamento giuridico, indipendenza dei media eccetera.

Sono richieste ovvie come l’esortazione a voler bene alla mamma. Il problema é che UE ed USA a volte fanno le richieste ovvie – come avviene nel caso della Macedonia, un Paese che contribuirebbe volentieri a portare nell’UE il gas russo – e a volte se ne dimenticano nel modo più assoluto, come avviene nel caso dell’Ucraina, il Paese nuovo amico di UE ed USA che ha giocato un ruolo fondamentale in materia di divorzio commerciale fra UE e Russia a proposito di gas (e non solo).

Ad esempio, USA ed UE non hanno fatto una richiesta ovvia all’Ucraina, un Paese diventato molto amico di USA ed UE. In Ucraina, é stata Amnesty International ad avanzare l’ovvia richiesta di un’inchiesta indipendente sull’epidemia di strane morti fra gli esponenti politici d’opposizione.

Foto

Condividi sui social networks