Evento in streaming. Debutta martedì 26-5 il lavoro sui beni comuni al Parlamento Europeo

Martedì 26 maggio 2015 alle 9.30 c’è il debutto pubblico, qui a Bruxelles, del lavoro sui beni comuni collegati all’intergruppo del Parlamento Europeo “Beni comuni e servizi pubblici”, di cui faccio parte. Tuttavia i veri esperti in materia di beni comuni sono i cittadini attivi sul tema: praticamente gli unici in grado di portare esperienze concrete in questo campo dell’azione sociale così trascurato finora dalla politica e a poterci suggerire delle linee di azione. L’evento sarà trasmesso in streaming su Youtube con traduzione simultanea in italiano.

Il link del video é questo, e se volete prendete nota nell’agenda e nei bookmarks di internet o tornate su questa pagina il 26 mattina anche se cercherò di pubblicare un promemoria sui social un po’ prima dell’inizio. Le mie pagine sui social media (Facebook, Twitter) sono a disposizione fin d’ora per l’interazione e i contributi. Trovate in fondo a questo post sia il programma della conferenza di martedì sia il programma provvisorio del futuro lavoro sui beni comuni, apertissimo ai suggerimenti.

Insieme a me, fanno parte dell’intergruppo “Beni comuni e servizi pubblici” oltre cento eurodeputati (ecco l’elenco completo, già il numero é un successo) diversi per provenienza geografica e politica. Io sono uno dei vicepresidenti per l’area di lavoro relativa ai beni comuni. Come recita il sito del Parlamento Europeo, gli intergruppi non sono organi ufficiali; hanno lo scopo di promuovere scambi di opinioni e contatti con la società civile. Attualmente esistono 28 intergruppi, che spaziano su varie tematiche di interesse sociale: anziani, minori, disabili, natura, minoranze linguistiche…

Con la conferenza di martedì, vogliamo tracciare concretamente la strada attraverso la quale cercheremo di introdurre nell’azione politica dell’UE il concetto di “beni comuni” insieme alla necessità di difenderli e di gestirli in modo appropriato. Ci siamo dati un compito difficile: ci muoviamo nella direzione diametralmente opposta a quella in cui cammina questa Europa che è tutta basata sul mercato, delle merci e del business. Però la strada percorsa dall’UE sta portandola (e soprattutto sta portandoci) a sbattere contro un muro ai 200 all’ora: sono sotto gli occhi di tutti il fallimento del liberismo selvaggio e il depauperamento delle risorse naturali – sempre meno abbondanti, sempre più difficili da estrarre – che costituiscono il più tipico esempio di “beni comuni” e che vengono saccheggiate da un’economia di rapina per il profitto di pochi e a scapito di tutti gli altri. Una sterzata é indispensabile, perché dalle risorse naturali dipendono tutte le attività umane.

La difesa dei beni comuni e la loro gestione oculata può evitare il rovinoso impatto contro il muro: vogliamo spiegarlo alla UE. Però “gestire i beni comuni” significa avventurarsi in un territorio finora inesplorato dalla politica: significa trovare nuovi paradigmi. Alla loro esplorazione é dedicato il lavoro sui beni comuni. I suggerimenti sono i benvenuti.

Programma conferenza

Programma di lavoro 

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