Sicurezza energetica made in USA: la mancata quadratura dell’esagono russo.

Ci sono due modi di intendere la sicurezza energetica. Uno è corretto e saggio (imparare ad usare poca energia ed autoprodurla tutta da fonti rinnovabili) ed uno è errato, anzi diabolico: consiste nel considerare “sicuri” solo l’energia ed il combustibile venduti dai Paesi amici ed alleati. L’Ucraina si è pericolosamente incamminata su questa strada. Ora che ha voltato di brutto le spalle alla Russia per gettarsi fra le braccia degli USA, nelle sue centrali nucleari sta sostituendo le barre di combustibile di fabbricazione russa e di sezione esagonale con le barre di fabbricazione statunitense e di sezione quadrata. Le centrali nucleari ucraine, di fabbricazione sovietica, sembrano non gradire affatto la novità: si stano rincorrendo le voci di una fuga radioattiva dalla centrale nucleare di Zaporozhye, la più grande d’Europa e la quinta più grande del mondo. Ucraina & nucleare: il pensiero corre subito a Chernobyl.

E’ certo che domenica a Zaporozhye si è verificato un incidente – il secondo in poche settimane – ma le fonti ufficiali ucraine sostengono che in tutti e due i casi si è trattato di robette da nulla e non c’è stata alcuna dispersione di radioattività.

Invece l’autoproclamata repubblica di Donetsk afferma che domenica 28 dicembre la dispersione c’è stata eccome: la radioattività nei dintorni di Zaporozhye sarebbe di 16-18 volte più alta del normale proprio in seguito all’inserimento delle barre di combustibile statunitensi al posto di quelle russe. Mi è impossibile attingere dalle fonti in russo o in ucraino: qui comunque la notizia in inglese. Ieri un colpo di scena: una testata on line russa ha diffuso quello che dovrebbe essere il testo di rapporto ufficiale segreto delle autorità ucraine nel quale la fuga radioattiva viene ammessa in tutta la sua gravità. Qui una versione in inglese. Anche l’autorevolissima agenzia Reuters ha ripreso la notizia, aggiungendovi la smentita ufficiale del Governo ucraino ed il fatto che non è stato ancora possibile effettuare verifiche indipendenti. Un buon riassunto complessivo è su Zero Hedge.

Anche se non c’è certezza sulla fuga di radioattività, è certo che l’Ucraina, nelle sue centrali nucleari, sta rimpiazzando le barre di combustibile nucleare di fabbricazione russa con quello prodotto dalla statunitense Westinghouse. Si tratta di una mossa assai pericolosa: le barre russe hanno sezione esagonale, le barre statunitensi sono di sezione quadrata; l’Ucraina ha già tentato di usarle nel 2008 ma ha scoperto che si deformano e rimangono incastrate nel reattore. E’ stata costretta a desistere ma ora torna alla carica. Il suo distorto concetto di sicurezza energetica – la sua sciocca convinzione che sono “sicuri” solo energia e combustibile acquistati dai Paesi alleati e amici – rischia di mettere seriamente nei guai l’Europa.

Il mio concetto di sicurezza energetica è radicalmente diverso, e non solo perchè – a differenza dell’Ucraina – non ritengo sicuro il nucleare neanche quando le barre di combustibile sono di forma adeguata. Sicurezza energetica significa imparare ad usare meno energia per conquistare l’indipendenza dalle fonti fossili e dal nucleare. Significa innovazione sociale partecipata e dal basso verso l’alto per rimodellare tutto ciò che, nella vita collettiva, è basato sull’abbondanza di energia finora offerta dai combustibili fossili.

Ne ho parlato in commissione ITRE il 3 dicembre: il giorno il cui l’Ucraina ha reso pubblico (con un certo ritardo) il primo dei due incidenti avvenuti alla centrale nucleare di Zaporozhye. Anche a questo accenna il mio intervento al minuto 3.30.