Clamoroso. Perfino una parte della Commissione Europea dice no alla clausola ISDS nel TTIP

Non solo il Parlamento Europeo: anche la Commissione Europea é divisa fra favorevoli e contrari ad inserire la clausola ISDS (Investors State Dispute Settlement) nel TTIP, l’accordo di libero scambio in corso di negoziazione segreta fra USA ed UE. Lo scrive la testata on line Politico. E’ una rivelazione clamorosa: finora la Commissione era apparsa granitica nella volontà di difendere la clausola ISDS, quella che consente agli investitori stranieri di rivolgersi ad un tribunale privato per ottenere risarcimenti dagli Stati quando si sentono danneggiati dai provvedimenti governativi. Politico fonda l’affermazione – così scrive – su un documento che circola solo all’interno delle istituzioni europee. Non mette on line questo documento, ma fa nomi e cognomi dei commissari contrari all’ISDS nel TTIP.

Tre commissari europei, riferisce Politico, mettono assolutamente in dubbio la necessità di inserire la clausola ISDS nel TTIP. Sono Jonathan Hill (mercati finanziari e servizi finanziari), Karmenu Vella (ambiente) e Marianne Thyssen (lavoro e problemi sociali).

Altri due commissari europei affermano di poter appoggiare la clausola ISDS soltanto nel caso in cui siano previste specifiche esenzioni e garanzie: Vytenis Andriukaitis (salute e sicurezza alimentare) e Elzbieta Bienkowska (industria e mercato interno).

Sempre secondo Politico, non é affatto ricucita la spaccatura sulla clausola ISDS apertasi qualche settimana fa all’interno della coalizione di maggioranza del Parlamento Europeo. Gli S&D (centrosinistra), recita la linea ufficiale del gruppo, accettano la clausola ISDS solo se viene sottoposta ad un non sostanziale maquillage mentre il PPE (centrodestra) é contrario al maquillage.

C’è poi un’altro problema cui Politico accenna solo di sfuggita: una parte degli eurprarlamentari di centrosinistra non si accontenta del maquillage e rifiuta del tutto la clausola ISDS nel TTIP.

I nodi cominceranno a venire al pettine a partire dal 2 luglio, quando si deciderà la data in cui il Parlamento Europeo metterà al voto le sue raccomandazioni alla Commissione Europea relative ai negoziati per il TTIP.

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